Foto Premio Pirandello con il vincitore Alessandro Pontremoli

Il Premio di Teatro Luigi Pirandello ha una cadenza biennale ed è stato istituito nel 1966, in occasione del centenario della nascita del drammaturgo agrigentino. A fondare il premio fu Ferdinando Stagno d’Alcontres, allora presidente della Cassa Centrale di Risparmio “Vittorio Emanuele” per le Province Siciliane. Seguendo le vicende della banca fondatrice, il Premio interrompe la sua attività per un decennio, fino a quando, nel 2007, la Fondazione Banco di Sicilia (oggi Fondazione Sicilia) lo riporta in auge per volontà del suo presidente, Giovanni Puglisi. Tra i grandi nomi del Teatro, che hanno segnato l’albo d’oro del Premio, ricordiamo: Ingmar Bergman (quarta edizione, 1970-1971); Giorgio Streheler (quinta edizione, 1972-1974); Eduardo De Filippo (sesta edizione, 1974-1976); Harold Pinter (ottava edizione, 1978 – 1980); Giovanni Macchia e Luca Ronconi (nona edizione, 1980-1981); Vincenzo Consolo e Vittorio Gassman (undicesima edizione, 1984-1985); Tadeusz Kantor, (quattordicesima edizione, 1989-1990); Dario Fo (quindicesima edizione, 1991-1992); Eugenio Barba (diciassettesima edizione, 1995-1996); Gianfranco De Bosio (diciottesima edizione, 2008-2009); Mario Missiroli, (diciannovesima edizione, 2010-2012).
Per la ventesima edizione, che contava una selezione di 344 testi e 18 saggi di teatro, la giuria era composta da Roberto Alajmo, Paolo Bosisio, Michele Guardì, Paolo Mauri, Alessandro Preziosi, Maurizio Scaparro ed Elisabetta Sgarbi.
Alessandro Pontremoli ha ricevuto il Premio per il Saggio Filologico con il saggio Danza e Rinascimento. Cultura coreica e “buone maniere” nella società di corte del XV secolo (Edizioni Ephemeria). La giuria ha così motivato la sua decisione: “il saggio di Alessandro Pontremoli è una documentatissima lettura del fenomeno danza nel Rinascimento, attraverso la trattatistica dell’epoca e segnatamente delle opere di Domenico da Piacenza e di Guglielmo Ebreo da Pesaro, filologicamente riesaminate. Se il primo, che fu maestro del secondo, non ha finalità didattiche, il secondo più vicino alla cultura umanistica e al pensiero neoplatonico, si prefigge di rappresentare la danza come una scienza nel quadro di una nuova articolazione dei saperi o, se si vuole, di una vera e propria rivoluzione culturale in atto in quel torno di tempo. Rivisitando le raffinate corti italiane, l’autore investiga e rilegge la fascinosa traccia delle danze di allora e a questa danza pensata il lettore accede seguendo un percorso di straordinaria ricchezza”.
Tra i vincitori anche Roberto Herlitzka, Premio Speciale alla Carriera; Luca Micheletti, regista, drammaturgo e attore, ha ricevuto il Premio Internazionale; ad Antonella Pandini è stato assegnato, con il testo L’ascensore, il Premio Nazionale per la migliore opera teatrale; il Premio per il miglior saggio storico-critico è stato conferito a Valentina Garavaglia con L’effimero e l’eterno. L’esperienza teatrale di Gibellina (Bulzoni). La cerimonia di premiazione ha avuto luogo a Palermo, il 13 gennaio 2016, a Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia.
“L’estro del teatro italiano è vivo e vegeto e gode di buona salute”, ha dichiarato Giovanni Puglisi, presidente della giuria del Premio Pirandello, che ha aggiunto: “Le numerose opere pervenute, il loro spessore generale e la qualità dei soggetti premiati ci confermano che il made in Italy teatrale ha una identità robusta, che deve essere incoraggiata e premiata. E la mission del Pirandello è proprio questa”.